La Bella e la Notte
Capitolo: 3 - OcchiateScegli la pagina:
...persone, genero e suocero per l’appunto. Mi arrampicai sullo sgabello girevole del bar, col piede destro che premeva sul poggiapiedi dello sgabello -la gamba piegata-, ed il piede sinistro che premeva sul poggiapiedi del bancone -la gamba stesa-. Piantai il gomito sinistro sul bancone, e tenendomi la faccia con la mano, mi preparai a sentire che aveva da dirmi quel sacco di concime. Era ridotto male, per cui lo anticipai: gli suggerii di tenere pronto il cellulare per chiamare la figlia, che già era venuta a prenderlo dal Jazz Club di recente, per accompagnarlo a casa; se anche si fosse schiantato al suolo stroncato dall’infarto, non avrei mosso un dito per aiutarlo. Lo sapeva già, ma a scanso di equivoci glielo ricordai a chiarissime lettere. Tirò un respiro profondo e iniziò a vuotare il sacco. A farla breve, ammise candidamente che avevano combinato un sacco di guai, il genero Presidente manager, e lui, il Funzionario addetto al controllo. Erano disposti a risarcire il mio cliente fino all’ultimo becco di quattrino, pur di evitare il procedimento giudiziario. Risposi che avrei riferito al cliente la proposta già il mattino seguente, e con la mano destra -su quella sinistra ci tenevo ancora appoggiata ... [segue »]
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