La Bella e la Notte
Capitolo: 3 - OcchiateScegli la pagina:
...dimensioni della città intera, dei suoi mali, dei suoi vizi, dei suoi peccati. Avevo chiuso il caso, il cliente era stato risarcito, io ero stato pagato. Ero stato pagato, ma non ero pago, per nulla. Un interesse privato (del mio cliente), era stato soddisfatto perché non ci andasse di mezzo un altro interesse privato (quello della moglie del presidente e figlia del funzionario, a non assistere alla frantumazione del proprio matrimonio) ; avevo esaurito il mio compito. Eppure, il retrogusto dell’alleggerimento, che provavo ogni volta riponevo il fascicolo nell’archivio con la scritta “chiuso”, era - ancora una volta- amaro; ed il pubblico interesse, alla erogazione di un servizio efficiente ed economico alla città, in tutta quella sordida storia, che fine faceva? I due protagonisti di essa, il manager-genero ed il funzionariosuocero, li avrei rivisti all’opera, a manovrare le leve di comando, una volta passata la tempesta? Temevo di si; messo al sicuro il matrimonio, messa tranquilla l’irritabile e debole (ma solo di nervi) mogliettina, il gatto e la volpe sarebbero ripartiti all’attacco, più voraci che mai, vogliosi di recuperare il tempo perduto. Andavo a correre alla riva di mare, a vedermi ero libero come l’aria che increspava le onde, in ... [segue »]
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