Giuseppe Freda

Nella frase "Non piango, non lo permetteresti. Brindo con..." di Giuseppe Catalfamo
E questa è la cosa importante !!!
12 anni e 8 mesi fa
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Nella frase "Tu amore mio concepisci con me un figlio, così..." di Annamaria Crugliano
Gaetano, mi permetto di contraddirti: secondo me sia tu che sir Jo avete affrontato la faccenda con un piglio un po' troppo realistico e scolastico.
Io ho invocato su di loro protezioni superiori.
Mi sono reso conto di non potere di più.
A parte il fatto che, nel contesto generale, il "faccia" (che giustamente poni al maschile, come il tigre nel motore: non "la" faccia) mi pare rivesta un ruolo del tutto secondario.
Spero dunque in un ripensamento, sull'esempio di quello operato da Paolo.
Annamaria, complimenti ed auguri per il tuo amore; e naturalmente, come anche si suole augurare,  figli maschi.
12 anni e 8 mesi fa
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Nella frase "Aveva quasi dimenticato il suo nome, tanto si..." di Nadia Consani
Toccante. Bello il doppio piano descrittivo su cui corre il racconto: l'intrecciarsi di fantasia e realtà è tipico dei bambini, ma anche di chi riesce a conservare, malgrado il trascorrere degli anni e le dure realtà della vita, una finestra socchiusa, aperta o, ancor meglio, spalancata sul mondo dei propri sogni.
12 anni e 8 mesi fa
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Nella frase "Se il corpo prova esilio è nella pelle." di Erri De Luca (Enrico De Luca)
Per Anna Rita: ma la pelle fa parte del corpo. Semmai prova esilio l'anima, o, se uno non ci crede, l'io; ma non il corpo.
Per Marianna: ti consta che sia così? la frase era cioè inserita in un contesto che motivava questa interpretazione? Presa a sè stante, sinceramente ci vuole un indovino per capirlo...
Io sinceramente ho la sensazione di una frase ad effetto: di quelle che tutti leggono sollevando le sopracciglia come se avessero letto una grande verità (il che è tipico degli aforismi), mentre invece hanno letto solo parole fritte.
...Cercasi significato. Io sono troppo sempliciotto, non ci arrivo.
Quasi quasi rivaluto l'omonimo, che, quantunque talora aulico oltre misura e facile nell'indulgere alla "licenza poetica", ciò che dice lo si capisce.
12 anni e 8 mesi fa
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Nella news Verbale del "VIIº concorso letterario internazionale di PensieriParole"
Copio e incollo dal sito
www.tvblog.it/post/2523/lele-mora-in-esclusiva-su-tvblog
<<Dopo aver pubblicato l’intervista a me rilasciata da Lele Mora, mi preme chiarire alcune cose. Il mio nome è Luciano Traversa e sono un aspirante giornalista. Oltre a collaborare per Tvblog, sono un redattore di Calciodoc. Qualche giorno fa, nella mia rubrica Rotocalcio, ho parlato di Carla Duraturo, starlette emergente nonchè fidanzata del calciatore Barone, riportando alcune dichiarazioni tratte da Vanity Fair. In un’intervista pubblicata dalla rivista, infatti, la ragazza in questione sparava a zero sulla Lm Management, dichiarando di essere stata “mollata” dall’ agenzia per colpa del suo fidanzamento ufficiale. Un collaboratore di Lele Mora mi ha contattato via mail e mi ha messo in contatto telefonico con l’agente, che ci teneva a divulgare la sua rettifica su Calciodoc anzichè su altre testate giornalistiche. Di qui è nata un’intervista esclusiva, e del tutto informale, che dal calcio è passata alla tv offrendo molti interessanti scoop. Il resto è storia… e mi fa piacere condividere quest’importante retroscena con i lettori di TvBlog.>>
     
      Molto interessante, ma...
qualcuno mi potrebbe spiegare cosa questo Luciano Traversa ne capisca di letteratura, e di poesia in particolare (oltre alle sue competenze in materia di calcio e di soubrette)?
      In altri termini: esiste un MOTIVO TECNICO per cui a questo signore sia stato conferito l'incarico di "giurato qualificato"?
      Ritenevo di aver sottoposto la mia poesia, oltre che al giudizio popolare (dopo la 2a fase popolare era al terzo posto), al giudizio di giurati qualificati, e non anche alla "corrida" dei gusti e degli umori di taluni... "giurati chissà perché".
      Di questi ultimi, ve ne erano già stati abbastanza nella prima e nella seconda fase del voto popolare; oltre, fortunatamente, a molti che avevano per lo meno competenza pari a quella di diversi membri della giuria "qualificata".
      E interpello direttamente e pubblicamente il mio "giudice", cui probabilmente potrei essere padre, e dunque permettendomi di dargli del tu: Luciano Traversa, mi sapresti spiegare perché hai dato 3 alla mia poesia? Hai addirittura espresso un avviso quasi opposto rispetto a quello un altro giurato (...forse un po' più "qualificato" di te), che le aveva dato 10...  Rispondi a parole tue... vorrei capire.
     La stessa domanda potrebbe valere per il giurato Marco Pasqua: cui vorrei però aggiungere che, circa la shoah, sono di avviso opposto a quello di mio nipote; ma anche che, alla luce di quel 4, provo una certa qual indifferenza, o fors'anche un briciolo di soddisfazione, nel vederlo tra le sue grinfie. : ))))))
12 anni e 8 mesi fa
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Nella frase "La razionalità è la tomba della vita: proietta..." di Francesco Iannì
Ah, dimenticavo: io sono un evaso.
12 anni e 8 mesi fa
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