Una mitopoiesi ch'ancora si raffigur'il male come summa dei 7 peccati capitali ("Seven", Fincher 1995) e diretta com'un family movie però con target più bambóccesco della norma.
PS.: che fine fa la madre del protagonista?
Film a incastro: una narrazione contorta nel cinema contemporaneo fatta di personaggi svenevoli ch'eseguono azioni ed eventi svenevoli. Cioè un susseguirsi d'individui, storie ed episodi insignificanti com'una soap opera melodrammatica, però intellettualmente manipolato per esser'emotivamente manipolativo. Insomma: Fogelman ci riporta ai tempi bui delle sceneggiature d'Arriaga e Mendes.
Quale sarebbe la differenza tra la fede in un'entità superiore, secondo il programma dei dodici passi, e il misticismo del precedente "La foresta dei sogni" (2015)? Da una dipendenza all'altra: big8. E perché in troppi suoi film infil'almeno un siparietto s'un attivista gày anche quando l'argomento affrontato non lo richiede affatto? Ossessionato.
Il suo più grande merito è che non è affatto un film dell'orrore. È un thriller ben fatto, con uno storytelling liscio e fluido sino alla fine. Una gradevole sorpresa.
È come downgradare "Matrix" alle vite personali dei/delle Wachowski. In pratica non è ancora noto alcunché di certo sul problema identitario ("gnōthi sautón", tempio di Apollo a Delfi, forse sesto secolo a.C.), eppure c'è chi ha così tanta fretta da volerne già affrontar'un sottinsieme quale l'identità di genere.
Mostra così bene lo stato confusionale in cui versano protagonista, comprimari, istituzioni, ch'è esso stesso confuso, volendo essere al contempo film di denuncia e distaccata analisi fenomenologica.
Imprevedibile fin'all'ultimo dei colpi di scena e all'ultimo dei generi cinematografici amalgati, dalla black comedy al thriller e al noir. Molto più delizioso del pesantemente intellettualistico Fincher di "Gone Girl" (2014).
La storia è vera e il film la riporta quasi fedelmente. M'infastidisce il costante prevalere del bipolarismo sull'ambivalenza: troppi "odi aut amo" al posto d'un più maturo "odi et amo".
PS.: che fine fa la madre del protagonista?