Poesie d'Autore


Scritta da: Widmer Valbonesi
in Poesie (Poesie d'Autore)

La poiana

La puoi vedere ogni mattina
appollaiata sopra un palo
della recinzione che costeggia
l'autostrada. È una poiana
bella, fiera ed immobile osserva
lo scorrere del traffico e si gusta
il riverbero e il calore del sole.
Poi si alza, allarga le sue ali
vola in alto sulla campagna
a perlustrare, e poi, silenziosa
piomba sulle prede da mangiare.
Anch'io ho una poiana dentro
al cuore, è ferma lì ad osservare
il traffico dei miei sentimenti.
Ogni tanto si trasforma, diventa gatta,
fa le fusa e si lascia accarezzare ma
se poi tenti di ritornare a vivere
con lei non solo qualche istante
si alza, vola via e minacciosa
ti dice "voglio poter fare quello
che voglio, volare qua e là libera
ti devi accontentare di quegli
attimi che mi sentirò di darti".
E allora torna a presidiare
il tuo cuore triste e se passa
un'allodola e hai voglia di volare,
lei arriva subito e la ghermisce
rifà la gatta e poi sparisce.
Sono quattro giorni che non la sento.
Lei non chiama ed io nemmeno.
Quattro giorni che non la vedo.
Forse come allodola ha inseguito
il luccichio di uno specchietto
forse brillava ai suoi occhi
e adesso, ad un'ala è ferita.
Forse più semplicemente la fiera poiana
si è goduta quattro giorni di quiete e sole
ritemprata e ferma non si fa sentire, chissà
se pensa come me: perché non mi chiama?
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    Scritta da: Widmer Valbonesi
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Stella

    Stella che hai brillato
    nel firmamento del mio cuore.
    Stella che hai estratto
    dalla mia mente dolci parole
    che ti parlavano d'amore.
    Stella che ad un tratto ti sei
    divisa in due. Una parte di te
    che inseguiva le mie carezze
    sul volto e sui capelli, ansiosa
    come una tela bianca aspetta
    il pennello di un pittore bramosa
    di diventare un'opera d'arte.
    E l'altra parte di te, invece, si
    interrogava se quella eri proprio tu,
    non si riconosceva più, arrivava a
    chiedersi se quella già vissuta
    era stata vera vita.
    Però questa emozione mai provata
    Lo stomaco bloccava e alfine ti ha
    spaventata. In quel "io vorrei non
    vorrei", eterno dilemma, si sceglie
    sempre la tranquillità
    mai di vivere la vita.
    Stella che ancora accendi il mio cuore.
    Stella che alimenti dolci emozioni.
    Ritorna a brillare nel mio firmamento
    solleticherò la tua mente
    con un arpeggio melodioso di parole,
    affrescherò di carezze tutto il tuo corpo,
    e insieme... cercheremo l'eternità.
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      Scritta da: Widmer Valbonesi
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Labbra di corallo

      Le stelle si addormentano
      avvolte nel chiaro della luna
      quando io chiudo gli occhi e
      tu mi appari, dolce visione
      che poi scompare.
      Le mie mani si allungano e
      come vento accarezzano
      i tuoi capelli, la mia bocca
      sfiora le tue labbra di corallo
      e un tenero bacio ne ricava.
      La fantasia abile regista dei
      miei sogni, spalanca porte
      chiuse, cori di violini suonano
      melodie sconosciute, il gorgo
      dell'immenso si riduce a poco,
      tutto si concentra in quel calore.
      Ciak. Il film è finito, apro gli occhi
      nel silenzio tutto è buio. Vedo
      la mia stella, l'attrice protagonista
      Dei miei sogni che mi sorride,
      l'appuntamento è solo rimandato
      non svanito.
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        Scritta da: Widmer Valbonesi
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Mare dell'apparenza

        Uno sbuffo gelido di tramontana
        soffia veloce rintocca la campana.
        Antichi suoni da tempo smarriti
        svegliano fiacchi uccelli notturni
        addormentati. Borbottano così
        mezzo appisolati e raccontano
        di amori nati e mai sopiti.
        Eclissi d'amore dentro ai cuori
        Lontano echeggia un'acuta sirena
        la nave vaga in cerca dell'essenza
        fende la nebbia la luce del faro
        indica la rotta vera da seguire
        ai naviganti del mare dell'apparenza.
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          Scritta da: Widmer Valbonesi
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Molo 22

          La luna splendeva da tempo
          nella tovaglia del cielo, con
          le stelle commensali quando
          giungemmo al molo di ponente.
          Un posto nuovo, musica amica accompagna
          quella prima sera insieme dell'annata.
          Un rebus come sarebbe andata!
          Un tempio del buon gusto,
          piano bar all'ingresso e a picco
          sul mare la sala si spiega con vetrate
          illuminate da candele bianche.
          Le onde che lambiscono gli scogli,
          la risacca che vedi nelle luci della
          città che vi si specchia.
          La mente galoppante immagina di essere
          ancora lì insieme questa estate a gustare
          il sapore, l'odore e il rumore di quel mare.
          Un raso bianco illumina il suo viso
          spesso scontento, il merito non
          è solo del colore, ma del calore
          che lo scenario magico trasmette.
          La mano non ritrae, anzi la stringe,
          avverti dal suo sorriso e dalla carezza
          che si fa sul raso, che è raggiante
          si sente viva di novità.
          Non c'è voglia di tornare, la musica
          diffonde melodie incatenanti,
          buon ultimi ad uscire.
          Gli scogli cantano di onde
          infrante, dipinti dai contorni
          spumeggianti, ossigenanti dell'amore.
          Il vento nella darsena sugli alberi maestri
          sibila un saluto, un invito al ritorno.
          Il rebus non è mistero si è risolto lì al molo,
          nel fascino della bellissima serata.
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            Scritta da: Widmer Valbonesi
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Diluvio universale

            Cornicioni di illusioni si staccano
            dalle pareti dell'amore e cadono
            nei canyons di vene aride del cuore.
            Affreschi ormai scrostati finiscono
            nella polvere di amplessi da tempo
            dimenticati e infine trascinati in un
            ruscello di lacrime che ormai è fiume
            in piena, cresce, livella gorghi voraci
            pieni di rospi già inghiottiti. Le rive
            non bastano, tutto trascina a valle la
            piena verso le rapide, si ingrossa, preme
            contro la diga, la sfonda e come cascata
            di urina finisce dritta nella rete della fogna.
            Senso di sollievo, urlo liberatore che come
            eco ritorna indietro e provoca un rumore
            assordante che mi sveglia.
            Tu sopra ad un'arca, sei lì che mi guardi
            sopravvissuta al diluvio universale, mi dici:
            ma che stai a fare? Spariscono di colpo le
            cesoie immaginarie che vorrebbero tagliare
            i fili di acciaio che mi imprigionano la mente.
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              Scritta da: Widmer Valbonesi
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Solo nella folla

              Percorsi solitari in mezzo ai prati,
              il volteggio di una farfalla, i saltelli
              di un grillo, la carezza del vento
              scuote il canneto, lo sguardo vigile
              di un falco presidia la campagna.
              Sei solo ma senti che lì c'è la vita!

              Occhi fieri di patrioti, eroi delle
              nostre libertà ti fissano nelle lapidi
              di Pantheon vuoti, sei solo ma senti
              il peso dell'eredità di quel martirio
              e l'orgoglio che ti accompagna.

              L'anima di un pittore che rivive
              osservandone la tela, l'armonia entra
              nel cuore e ti libera la mente quando
              ascolti una musica divina. Tu sembri
              solo, ma sei in dolce compagnia.

              Percorsi affollati in mezzo a giovani
              alienati da decibel, pieni di lattine che
              fanno gli occhi spenti, apolidi dal
              nulla accomunati hanno in mente solo
              come tirare a campare.

              Menti spappolate dalla noia crescente,
              senso del dovere zero, milioni di persone
              che si perdono nei miti di veline, fiction
              e calciatori, storie piagnone, la cultura
              nazionalpopolare incessante sugli schermi.

              Porte e finestre al tramonto già sbarrate
              donne spaventate dal timore di scippi
              e di essere violentate. Branchi di codardi
              fanno il coro ai potenti sperando di potere
              raccattare qualche briciola di pane.

              Libertà di stampa chiesta per giornalisti
              non indipendenti, il sapere di intellettuali
              che non si libra ma è organico a una parte,
              prediche di preti interessati a circuir la fede,
              onirici sogni che inseguono miti di cartone.

              Menti inconsistenti, pennivendoli offrono
              pensieri giornalieri, schiavi dei diritti credono
              che tutto sia loro dovuto senza dover dare.
              È qui in questa folla di conformismo, oceano
              indifferente di opportunismo, che mi sento solo.
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                Scritta da: Jade S
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Carpe diem

                Non domandarti – non è giusto saperlo – a me, a te
                quale sorte abbian dato gli dèi, e non chiederlo agli astri,
                o Leuconoe; al meglio sopporta quel che sarà:
                se molti inverni Giove ancor ti conceda
                o ultimo questo che contro gli scogli fiacca le onde
                del mare Tirreno. Sii saggia, mesci il vino
                – breve è la vita – rinuncia a speranze lontane. Parliamo
                e fugge il tempo geloso: cogli l'attimo, non pensare a domani.
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                  Scritta da: Widmer Valbonesi
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Sussurro di interesse

                  Continuo ad aspettare un sussurro
                  di interesse per me, ma invano.
                  Passo sempre nell'indifferenza del
                  tuo cuore, come la banalità transita
                  nel mondo. Ma sai, il mio cuore
                  non dispera. Capita raramente ma
                  a volte si alza l'orizzonte, si apre
                  la propria mente, si guarda oltre,
                  sì, ogni tanto un sogno si avvera...
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