Poesie personali


Scritta da: DANA
in Poesie (Poesie personali)

Le strade sono le stesse

Le strade sono le stesse
di tanti anni calpestati
i vicoli hanno l'odore dei giorni di scuola
nelle vetrine si specchia
la donna che sono
ma per un attimo mi rivedo
dipingere con fiori i miei Jeans
e quel viso di ragazza
che nessuno capiva
perché non c'era mai
dove sarà ora
in che posto del mondo
ad annusare ricordi di spezie ad Istambul?
O a visitare un presepe
magia di realtà
la mano del nonno
orgogliosa stringeva
a darmi forza nel tempo a venire
e credere in me
nei miei sogni
come il padre non sa
bello l'avere mani piccine
nella memoria del tempo

Le strade sono le stesse
di tanti anni calpestati
ma se guardi in alto
qualcosa di antico
qualcosa che non avevi mai notato
ti parlerà del futuro
ti dirà che ce n'è!
Composta giovedì 24 dicembre 2009
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    in Poesie (Poesie personali)

    Istanbul

    Perle nere
    dentro occhi scoperti di donna
    abbagliano la vista,
    s'infittiscono luci stordenti
    nel caotico attraversamento
    di sconosciuti viandanti,
    mercanti d'oro in Bazar,
    impegnati in questioni
    a me risuonanti in chiave distorta,
    assorto dentro effluvi
    di thè alla mela e kebab,
    e mistici cori
    di litanìe lontane
    dalle Moschee
    s'addentrano nella mente,
    lambendo inebriati sensi,
    già confusi e distesi
    dagli intensi fumi
    dei narghilè.
    Composta lunedì 4 gennaio 2010
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      Scritta da: Violina Sirola
      in Poesie (Poesie personali)

      Ultimo treno

      Scroscia la pioggia, alla fioca luce
      dei lampioni
      scorre, dei treni
      persi, la memoria.

      Lampi di luce, bagliori
      intensi tra la fitta nebbia
      follie di ansie mentre il treno corre.
      Alta tensione, mine nei campi e il nemico
      a fianco

      Occhi di giuda, giochi di specchi
      nei frammenti - lampi
      biechi appassiti, quando
      l'ora incalza - alta tensione e si diventa
      palo.

      Spente le luci, i lampi
      la memoria
      sono di fronte, dell'ultimo
      treno
      i fari accesi - lo stridio dei freni.
      Composta lunedì 30 novembre 1992
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        Scritta da: Fiamma81
        in Poesie (Poesie personali)

        Perdona

        Come perdonare
        come parlare
        non si sa,
        è pure a volte il
        bene è immenso.
        Ma non perdoni
        non parli,
        quindi non ti resta
        che alzare
        gli occhi al cielo
        fissare una stella
        e lì immaginare
        il suo viso soave,
        e lì offrire liberamente
        senza tremore
        il tuo sguardo.
        Dicendo perdonami
        almeno tu, che
        non riesco a perdonarti.
        Composta lunedì 4 gennaio 2010
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          in Poesie (Poesie personali)

          Tai Chi

          Lento è l'incedere di questi passi,
          le lunghe ombre si traspongono,
          leggere, soavi,
          atavici i gesti,
          che mi riportano
          in luoghi lontani,
          a tempi remoti,
          e m'inducono a meditare.
          Sono acqua e sono fuoco,
          sono legno e metallo,
          sono madre terra e padre cielo.
          Apro le porte
          al mio profondo essere,
          apro la mente
          ai guerrieri del passato,
          mi fondo
          con la natura intorno...
          sono in pace
          e in armonia
          con me stesso.
          Composta lunedì 4 gennaio 2010
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            in Poesie (Poesie personali)

            Mentre la città dorme

            Quando la città sta in silenzio e al buio dorme
            e solo poche luci ne ricalcano le forme,
            vagano confusi, incustoditi i miei pensieri,
            reali fantasie, tra sogni e desideri,
            mutevoli riflessi d'insolite illusioni,
            tra il genio e la pazzia di poesie e di canzoni,
            tra i fumi liberati da una breve sigaretta
            che si consuma in cenere, come vita arsa in fretta,
            nell'abisso mi dissolvo, dentro un baratro deforme
            guardando nel mio whisky... mentre la città dorme.
            Composta lunedì 4 gennaio 2010
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              in Poesie (Poesie personali)

              Angeli (ad un amico)

              Tra le immortali cime dell'Himalaya torneremo,
              nelle correnti ascensionali,
              sfidate dalle aquile per librarsi in volo,
              e salteremo giù,
              scorreranno rapide, dietro di noi le rocce,
              e passando per boschi, fiumi e vallate,
              atterreremo in volo radente,
              schernendo il delirio delle nostre follie,
              beffandoci delle paure della gelida sorte,
              certi che niente potrà farci più male
              torneremo tra gli angeli, pronti a volare,
              sempre più in alto,
              sempre più agili,
              e come gabbiani in caduta libera nell'oceano
              ci tufferemo in nere, abissali acque
              e toccheremo il fondo per poi risalire,
              perché niente ci potrà più scalfire,
              ma dovrai attendere ancora, amico caro,
              ché il tempo quaggiù non è ancora maturo.
              Composta lunedì 4 gennaio 2010
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                in Poesie (Poesie personali)

                Rabbia

                Rapiti istanti di memorie,
                balenanti,
                i fulmini che abbagliano annebbiati,
                intricati sentieri di questa mente,
                fiamma accesa e smorzata nel mio cuore,
                combattente ma confuso,
                adirato,
                stanco...
                cosa cerchi da questi occhi,
                che più non riconoscono il tuo volto?
                Per cosa sogna ancora la tua essenza,
                se sei straniera di scherniti passati?
                Perché sperperi quelle lacrime,
                se quel che provi non è amore?
                A chi parla la tua bocca,
                se non odo le parole?
                Non legarmi al tuo cuore,
                non più,
                arrenditi,
                lascia stare,
                farsi male non è un rimedio,
                capire e sognare, questo rimane,
                poi tutto è ombra,
                e il resto si dissolve nella notte.
                Composta lunedì 4 gennaio 2010
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                  in Poesie (Poesie personali)

                  Ti racconto me stesso

                  Scalcinati ricordi,
                  guarniti di effimere attese
                  segnano le ore della mente illusa,
                  allorché gli occhi vagabondano
                  tra Orione e Aldebaran
                  e lo scudo lunare
                  lancia il suo sorriso fendente,
                  quasi a ricordarmi
                  della spietata clessidra
                  stillante il sangue
                  del tempo che mi resta,
                  col passato rappreso come cera
                  di una consunta candela
                  sul fondo del cuore,
                  ancora capace di cardiopalmi,
                  e di questi occhi,
                  forti nel lacrimare
                  per una fiorente aurora...
                  del mio corpo,
                  tutt'ora esperto assaggiatore
                  di brezze leggere di levante.
                  Composta lunedì 4 gennaio 2010
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                    in Poesie (Poesie personali)

                    Di veleno e sangue

                    È contaminato...
                    il mio corpo del tuo veleno,
                    nell'affannato silenzio
                    mi scorre nelle vene
                    e rapido cade nel cuore.
                    Non basta il coraggio
                    per essere forti, forse lo sai,
                    e non basta urlarti l'amore
                    per avere conquista,
                    io questo lo so...
                    Rilancio i miei dadi
                    e abbasso l'offerta,
                    verranno sorti migliori...
                    ma non qui... non con te...
                    per ora quest'anima è trincea,
                    chiusa a tenuta stagna,
                    intoccabile dall'acredine
                    che fluisce col sangue.
                    Composta lunedì 4 gennaio 2010
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