Poesie inserite da Andrea De Candia

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Scritta da: Andrea De Candia

Quanto

Quanto resisterà la rosa incinta
nei suoi petali gonfi di segnali
e quanto ardita farà fronte al vento
la falange dell'erba, con pugnali
di papaveri pronti fra le dita -
o quanto manca al segno cui m'è dato
giungere (batte ancora ogni ferita,
cuore sesso intelletto)... sigillato
nella natura è il verbo. E il poco suono
che se ne ascolta è il canto che ci sale
in gola, a dissipare la paura.
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    Scritta da: Andrea De Candia
    Agisci nel silenzio
    come una biscia insidiosa
    convinta che nessuno si accorga
    della tua libidine e della tua avidità
    e convinta che il tempo sia assenza,
    e invece è rumore assordante,
    fiele e voce maleodorante di narciso.
    Il tempo con la sua malattia degli addii,
    con la sua facoltosa fanfara di residui,
    con il suo vorticoso e dirompente grido
    ti ha schiavizzata, oh povera,
    oh incatenata
    al tuo compito di ragioniere,
    oh sperma amaro della solitudine.
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      Scritta da: Andrea De Candia
      Primavera è a un passo, mi colma
      d'azzurro e di riverberi, mi chiude
      nel desiderio che fa duri i seni
      e fa sussultare la vagina. Al canto
      delle rane uscirò nuda per le strade.
      Dovranno vedermi che sono bella
      e piena d'ardori. Lui verrà a saperlo
      e perderà le staffe. Lo sa che anche il vento
      può farmi godere da forsennata.
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        Scritta da: Andrea De Candia

        Palco vuoto

        Sospinta a recitare -
        avevo in mente una diversa parte.
        Nel programma scordavano il mio nome.
        Le mie quattro parole, del resto,
        non supponevano un'arte.
        Poi sospinta al proscenio - nel cascame
        dell'altrui gloria. Le risa delle luci,
        gli applausi fitti come bosco in fiamme
        non erano per me.
        Fra le quinte e la polvere, felice,
        me ne stavo in disparte
        fissando in alto, oltre la gente - attenta
        a un vuoto parapetto di velluto,
        al buio dietro, all'ombra di quel re
        che mai nessuno ha veduto.
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