Quanto al tuo concetto che Dio possa essere "frutto dell'immaginazione umana per colmare una deficienza intellettiva, nel senso di dover spiegare a tutti i costi l'inspiegabile", è un concetto che definirei "strano". I più, infatti, riconducono l' "immaginazione" circa Dio al desiderio umano di aiuto da forze superiori, o al desiderio di sopravvivenza dopo la m0rte. Il tuo concetto, invece, ipotizza un'esigenza di mera natura razionale (spiegare l'inspiegabile).
Al riguardo, avrei da dire 3 cose.
1) Innanzitutto, il pensarla così ti fa, in un certo senso, onore, perché non accusi i credenti di pusillanimità (come in pratica fa la maggior parte dei non credenti), ma di un semplice eccesso di immaginazione nel voler spiegare l'inspiegabile. Parlo di "eccesso" di immaginazione, perché tutti coloro che hanno tentato e tentano di spiegarsi il mondo hanno fatto e fanno ricorso all'immaginazione: filosofi o scienziati che fossero. Grazie dunque di aver lasciato alla mia immaginazione la dignità della ricerca, e di non averla, come tanti altri, trattata come pusillanimità. :)
2) Ciò detto, devo però precisare che... poiché io vedo Dio come ciò che si trova nel profondo di ciascun essere umano, e dell'umanità e di tutte le cose nel loro complesso, la mia concezione non mi conduce a vedere questo Dio né come qualcosa di esterno a me (è dentro di me, sono in pratica io nel mio profondo), né come la soluzione di un problema (ché anzi un problema me lo pone, perché nel mio concetto non importa ciò che Dio possa fare per me, ma ciò che io posso e devo fare di utile ai fini di Dio, cioè ai fini del mio prossimo e miei per riflesso).
3) Questa mia concezione non è mia personale invenzione, ma è a mio avviso il succo profondo e semplicissimo del messaggio di Gesù Cristo, che sommessamente, quando lo vorrai, ti invito a rivisitare, semmai leggendolo direttamente alla fonte.
12 anni fa
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Al riguardo, avrei da dire 3 cose.
1) Innanzitutto, il pensarla così ti fa, in un certo senso, onore, perché non accusi i credenti di pusillanimità (come in pratica fa la maggior parte dei non credenti), ma di un semplice eccesso di immaginazione nel voler spiegare l'inspiegabile. Parlo di "eccesso" di immaginazione, perché tutti coloro che hanno tentato e tentano di spiegarsi il mondo hanno fatto e fanno ricorso all'immaginazione: filosofi o scienziati che fossero. Grazie dunque di aver lasciato alla mia immaginazione la dignità della ricerca, e di non averla, come tanti altri, trattata come pusillanimità. :)
2) Ciò detto, devo però precisare che... poiché io vedo Dio come ciò che si trova nel profondo di ciascun essere umano, e dell'umanità e di tutte le cose nel loro complesso, la mia concezione non mi conduce a vedere questo Dio né come qualcosa di esterno a me (è dentro di me, sono in pratica io nel mio profondo), né come la soluzione di un problema (ché anzi un problema me lo pone, perché nel mio concetto non importa ciò che Dio possa fare per me, ma ciò che io posso e devo fare di utile ai fini di Dio, cioè ai fini del mio prossimo e miei per riflesso).
3) Questa mia concezione non è mia personale invenzione, ma è a mio avviso il succo profondo e semplicissimo del messaggio di Gesù Cristo, che sommessamente, quando lo vorrai, ti invito a rivisitare, semmai leggendolo direttamente alla fonte.