il figlio del destino
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...prima del sopraggiungere del maestrale, si avvicinò a lei, sussurrandole:
"Si sta divertendo?"
La donna lo fissò con aria incuriosita, il suo sguardo nascondeva una mal celata diffidenza.
"Come ti chiami?" Senza tanti preamboli.
"Alberto Visconti, non sono sposato, non sono separato e non sono innamorato, quindi potrei essere anche disponibile", intuendo che quella donna bisognava stupirla immediatamente.
Ma lei non si scompose, capì la situazione e ridendo chiese:
"Voi uomini, o siete sempre sulla difensiva o andate subito all'attacco. Le vie di mezzo non vi appartengono".
"Pensa che ci sia da parte mia in atto una conquista nei suoi confronti?", chiese con tono incalzante, con la speranza che quella sua sfacciataggine lo preservasse da ulteriori attacchi.
"Scappi sempre davanti all'evidenza?", decisa a non risparmiarlo.
Quella donna iniziava a comunicargli un particolare disagio. Alberto non comprendeva se fosse presuntuosa oppure lui a non rendersi conto di come quella situazione gli stesse sfuggendo dalle mani.
Il caldo di quella stanza che piccola non era, iniziava a essere opprimente e con esso, il fumo delle sigarette attorno, rendeva tutto stranamente irreale.
"Perché non andiamo a bere qualcosa fuori in terrazza?", provando a ricambiare con maggiore dolcezza quel tono divenuto subito confidenziale.
Lei l'osservò con aria ... [segue »]
dal libro "Il figlio del destino" di Bartolo Fontana
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