il figlio del destino
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...la metteva tutta per apparire ridicola.
Alberto possedeva una tecnica innata: se vedeva una donna che gli piaceva molto, si metteva come un cane da caccia in disparte, in attesa del "segnale".
Se la interessi, il segnale prima o poi arriva, pensava.
Se "lei" ti nota, non puoi non capirlo.
E così ti risparmi di fare la figura dello stupido e questo leggero vantaggio ti permette di partire bruciando la "concorrenza".
È, comunque, un leggero vantaggio perché con certi tipi di donna ci vuole un secondo per perdere ciò che avevi guadagnato un attimo prima.
Il segnale non si fece attendere. Alberto stava parlando con una coppia di amici quando, all'improvviso, avvertì che qualcuno lo stava osservando. Lo sguardo della misteriosa e affascinante donna lo stava avvolgendo fino al punto di fargli giungere l'essenza eterea del suo profumo, fresco e allo stesso tempo caldo, promessa o premessa di una indescrivibile sensualità.
Era incuriosita dal fatto che non fosse anche lui, come gli altri, a farle le fusa.
Incuriosita, perfino infastidita.
Evidentemente la misteriosa donna non conosceva la tecnica di Alberto.
Ma lui, Alberto, si era reso conto con chi aveva a che fare, veramente?
Alberto, come trasportato da una corrente marina ... [segue »]
dal libro "Il figlio del destino" di Bartolo Fontana
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