il figlio del destino
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...suoi due occhi piccoli dalle spesse lenti, biascicò a stento.
"I posti sono esauriti fino al 3 maggio", significava tra 40 giorni!
Era prevedibile un intoppo, tutto si era svolto fino a quel momento fin troppo liscio.
L'impenetrabilità di quella donna era la cosa che creava maggiore disagio ad Alberto. Osservava sempre attentamente il suo interlocutore nei momenti di difficoltà per capire il punto, il dove e il quando affondare la lama e ottenere ciò che si era prefissato in partenza.
Questa donna, però, sembrava invulnerabile.
Non c'era molto tempo ed Alberto aveva bisogno di trovare una soluzione il prima possibile.
La osservò nuovamente. Era orribile con quel naso aquilino sui cui si poggiavano i grandi occhiali scuri o forse sporchi. Le dita ingiallite dall'eccessivo fumo rendevano la sua pelle ancor più avvizzita di quanto già non fosse dando a quel volto smunto un segnale di eterna stanchezza mista ad una sconsolata apatia. Era evidente che Alberto si trovasse in forte difficoltà non sapendo da quale parte iniziare. Eppure egli era un fermo e convinto sostenitore che chiunque abbia un suo punto debole. Al momento del bisogno compare al nostro fianco lo "spirito guida", l'Angelo Custode. C'è sempre, bisogna cogliere la ... [segue »]
dal libro "Il figlio del destino" di Bartolo Fontana
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